“… potranno convivere immagini arcaiche e non, realistiche e surreali, drammatiche e parodistiche, in una fusione e confusione che è propria dei sogni, ché il viaggio di Ulisse – archetipo del percorso dell’esistenza – può essere visto come un viaggio interiore, flusso di coscienza la cui rotta è indicata dai sogni: dove “i luoghi attraversati” possono trasformarsi in atmosfere… in oggetti ricordo… in oggetti giocattolo… in monologhi interiori…, in una dimensione onirica che sottolinea la marginalità materiale dei “luoghi” stessi, significativi solo nel loro aspetto simbolico.
Perché nel tempo, dalla narrazione di Omero ad oggi, l’eroe Ulisse con il suo peregrinare ha subito un lungo processo di metamorfosi nei suoi successivi adattamenti alle forme dell’esperienza moderna e, oggi, non è possibile dare un’interpretazione di quell’Ulisse, comunque ambiguo, e di quel suo viaggio tra la ribalderia e la pietas, tra il quotidiano e il fantastico, tra la vita e la morte, che non sia espressione della nostra contemporaneità.” Maria Grazia Cipriani
Regia
Maria Grazia Cipriani
Compagnia
Teatro del carretto
Note
da Omero - scene e costumi Graziano Gregori
Via Benedetto Cairoli, 53 - 26041 Casalmaggiore (CR)