"Il giro del mondo in 80 giorni"

Al Teatro Gerolamo di Milano, sede della Compagnia dei Colla fino al 1957, questo titolo è stato tra i più rappresentati sino al 1938, anno in cui il regime fascista ne proibì la rappresentazione poiché il romanzo termina con il matrimonio tra l’europeo Phileas Fogg e l’indiana Auda. La nuova edizione, presentata in prima assoluta al 35° Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1992, ha scelto di risolvere in chiave più ironica l’incredibile viaggio… La regia è da autentico ed imperdibile kolossal: diciotto quadri ambientati dall’India al Far West, una fantasmagoria di paesaggi e di costumi in cui lo spettatore vede ponti crollare, vaporiere che scoppiano, naufragi, donne salvate da crudeli sacrifici, fughe su elefanti, convogli presi d’assalto dai pellerossa. E si vedrà la incredibile piramide "umana" nel circo giapponese e il Gran Ballo finale: il tutto affidato a circa trecento figure di legno. Le musiche sono valzer, polke e mazurke, con le strambe e divertenti interpretazioni d’epoca del mondo orientaleggiante. Lo spettacolo andrà in seguito negli Stati Uniti.