Il Teatro del Carretto, presenza “storica” nelle stagioni di questo tetro, torna con una riscrittura di un sanguinoso melo’ sulla vendetta che della tragedia della vendetta conserva l’apparenza. Sollevato il velo dell’apparenza viene alla luce il dramma dell’uomo che lotta per trovare una ragione d’essere.
Sembra infatti che Amleto faccia della vendetta solo o soprattutto l’argomento della sua rappresentazione. E’ illuminante che uno spettacolino di una scalcagnata compagnia di guitti, La trappola per topi, permetta di svelare la verità.
Questo Amleto è un fool a tratti cinico, a tratti, con una grazia quasi femminile, porta con sé la nostalgia dell’infanzia come l’incarnazione di un sogno romantico: crudele e sempre lucidamente fedele al metodo della sua follia.
Nello spettacolo colpisce la compattezza delle soluzioni plastiche e gestuali, la forte icasticità dei mutamenti scenici e coreografici e la raffinatissima resa di alcuni vertici della vicenda.
“Oggi ho vissuto un'emozione straordinaria: non soltanto per le formidabili forza delle idee di questo spettacolo, per la serietà artigianale di questa compagnia davvero ammirevole, ma perchè questa forma di teatro mi ha dato anche dei suggerimenti di regia, mi ha dato la voglia di tentare altre strade, ed è il massimo che uno spettacolo possa provocare”. Jean-Pierre Vincent, Comèdie Française
Regia
adattamento e regia Maria Grazia Cipriani
Coreografia
scene e costumi Graziano Gregori, suoni Hubert Westkemper
Compagnia
Teatro del Carretto
Note
da William Shakespeare
Via Benedetto Cairoli, 53 - 26041 Casalmaggiore (CR)