Otello

Otello

È impossibile ridurre Shakespeare ad una sola chiave di lettura. Di norma Otello, una delle tragedie più celebri,
siamo abituati a pensarlo come il “dramma della gelosia”, e in effetti lo è. Ma se, invece, come suggerisce il regista,
si provasse a vederlo come il dramma della messinscena? Iago, l’invidioso e arrivista consigliere del Moro, non è in
fondo, un autore, un regista, che provoca e decide le sorti dei suoi “attori”, Otello e Desdemona? Con l’artificio
della parola e la contorsione del pensiero confonde realtà e finzione, bugia e verità. Allora non si gioca sulla
premeditazione di Iago, quanto piuttosto sulla capacità di creare, di improvvisare, di modellare le sue azioni scena
per scena. Per sottolineare questo afflato, il regista punta l’accento sul fatto che i personaggi sono solo “funzioni”
tragiche e, per loro stessa natura, possono essere vissuti come ruoli interscambiabili. Allora, è possibile anche
scegliere un cast interamente al femminile, «… non è una scelta estetica o formale. È un inganno. Attraverso cui,
però, prenderemo per mano il pubblico e lo accompagneremo in un viaggio dentro una storia e dei personaggi
universali (…)», afferma il regista. Sganciato dai vincoli di genere lo spettacolo è un gioco del teatro che svela quel
che vibra al di sotto dei testi del Bardo, per riflettere sulle contraddizioni dell’umano. Con Otello, Shakespeare
consegna alla letteratura occidentale uno dei suoi personaggi più̀ archetipici: Iago. E, attraverso di lui, una
riflessione spietata, eppure carica di pietas, sulle debolezze umane e sull’imprevedibile capacità che abbiamo di
generare il male e di accoglierlo come insospettabile parte di noi stessi. « Io non sono ciò̀ che sono », dichiara Iago
nella prima scena del primo atto. Cosa siamo, noi esseri umani, se non materia instabile, che le circostanze possono
spingere alle scelte più̀ estreme, alle scoperte interiori più̀ inattese, e ai gesti più̀ feroci?

di William Shakespeare
regia Andrea Baracco
traduzione e drammaturgia Letizia Russo
con (in o.a.) Valentina Acca, Francesca Farcomeni, Federica Fracassi, Federica Fresco, Ilaria Genatiempo,
Viola Marietti, Cristiana Tramparulo
scene Marta Crisolini Malatesta
costumi Graziella Pepe
luci Simone De Angelis
musiche Giacomo Vezzani
foto Gianluca Pantaleo
produzione Teatro Stabile dell’Umbria
con il contributo speciale della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli
questo spettacolo è dedicato a te, Marco

Biglietti

Programmazione

Thu Feb 01 21:00:00 CET 2024

Ore Thu Feb 01 21:00:00 CET 2024 | Save the date
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